S. Marina Vergine Termitana e S. Paolino da Nola – Termini Imerese (PA)
Data della Festa:
1° Domenica di Settembre
La prima domenica di settembre per Termini Imerese è una data importantissima.
In questo giorno vengono ricordati due santi che hanno solcato la storia della nostra città e la devozione del popolo termitano.
Stiamo parlando della Santa concittadina Marina Compatrona di Termini Imerese e di San Paolino da Nola Patrono dei giardinieri e protettore della piana di San Leonardo.
La vita
In un manoscritto in greco conservato nel monastero del SS. Salvatore di Messina si parla di Santa Marina.
Questa santa secondo quanto emerge dal manoscritto apparteneva alla ricca famiglia dei Pandariti, o Patariti, famiglia che abitava nelle prossimità del torrente San Leonardo nella borgata che si chiamava Scanio.
Di questa piccola frazione di Termini Imerese ne rimanerono solo alcune fondamenta di case, vecchi palmenti, e parte dell’antico cimitero.
Questa tesi è avvalorata dal fatto che nella storia esistette veramente questo paesino e ancor più strano essendo vicina alla città di Terminio, la popolazione celebrava il rito bizantino.
Di Marina si sa di certo che sia nata e cresciuta in questo borgo.
Ricca, bella di aspetto, ne facevano tutti una delle fanciulle più aggraziate della piccola borgata.
Ma nel suo cuore nacque subito l’amore verso il suo Signore Gesù Cristo, al quale consacrò la vita in tenera età.
In questo momento della vita Marina sperimenta realmente la grazia che Dio gli ha donato.
Infatti nel piccolo borgo una giovane ragazza fu colpita da paralisi, e non si poté più muovere.
La Santa, venuta a saperlo, andò in visita dall’amica, la quale dopo una preghiera e averla toccata nella parte malata, la Santa la guarì subito all’istante sotto gli occhi attoniti dei presenti.
Dopo quest’episodio Marina guarisce altre persone da cecità, e liberò gente da spiriti immondi.
Ben presto nel suo cuore si fece il desiderio di visitare i luoghi della Passione di Cristo, e organizzando ogni cosa partì dal porticciolo della Fossola alla volta della Terra Santa.
Qui la vita della Santa si mescola ulteriolmente con la leggenda e la vita di altre sante.
Infatti, cosa che succede a un’altra Santa Marina, ella si traveste da uomo per far parte di un equipaggio che doveva partire nella notte alla volta di Gerusalemme.
Si racconta che durante la notte un angelo del Signore l’avviso in sogno che un membro dell’equipaggio l’avrebbe assalito credendolo un uomo ricco.
In realtà la cosa successe veramente: Marina fu aggredita, scambiata per un ricco uomo del tempo, ma l’intervento di Dio non tardò a manifestarsi: successe che l’uomo malintenzionato cadde fulminato all’istante sulla barca, sotto gli occhi di tutti i presenti. Ma la misericordia della Santa fu tanta che essa pregò il Signore di perdonare quell’uomo che le stava facendo del male alla sua vita; ed ecco che per mediazione di Marina il corpo dell’uomo riacquistò vigore fino a riprendersi del tutto, lodando Dio e ringraziando la Santa.
In Terra Santa vi rimase per circa tre anni. Si fece monaca basiliana e visse nel rigore nella solitudine e nella preghiera per tutto questo periodo.
Ripresa dalla nostalgia ritornò a Scanio per visitare i propri genitori ma vi rimase poco, infatti nemmeno due settimane dopo il suo arrivo a Scanio riparte nuovamente per la Terra Santa rimanendovi questa volta per circa un decennio.
Dopo questo periodo essa ritornò a Scanio per la seconda volta per trovare i genitori, ma purtroppo al suo arrivo ella non trovò nessuno in casa sua; potè solo piangere sulle lapidi dei genitori morti da tempo nel piccolo cimitero della borgata.
Affranta dal dolore riparte per l’ennesima volta in Terra Santa.
Dopo aver visitato i luoghi della vita di Nostro Signore Gesù Cristo essa si ritirò nel deserto assorta nella preghiera e nel digiuno.
Un angelo del signore venutola a trovare le raccomandò di tornare alla sua, terra di origine per rimanervi per sempre.
Prima che l’angelo la lasciasse le predisse pure che presto sarebbe morta, e che riceverà la corona della santità da nostro Signore.
Ella infatti ritorno a Scanio e dopo sei mesi morì forse all’età di 44 anni, e la seppellirono nel cimitero della borgata, attribuendole il titolo di Santa.
Subito sul luogo memore dei miracoli che la Santa aveva compiuto in vita fu realizzata una piccola chiesetta in suo onore in rito bizantino, che però ben presto venne distrutta a causa dell’abbandono totale da parte degli abitanti della borgata i quali si trasferirono a Termini.
Nel 1500, quando si viaggiava con le carrozze, ogni 30 Km c’era il cosi detto “posticcio” cioè una sorta di piccola scuderia che serviva nel cambiare i cavalli delle carrozze ogni trenta Km di viaggio.
Qui in questo posto venne costruita una piccola chiesetta in onore alla Santa.
In questo luogo la devozione rinfervorò i cuori, e il nome della Santa tornò alla bocca di tutti, tanto da essere sempre pregata.
Questa chiesetta divenne il fulcro della devozione per Santa Marina per circa 200 anni; ma anche questa chiesa cadde in rovina e fu abbandonata.
Nel 1739 venne costruita una nuova chiesa sulla cima sporgente di Contrada Bragone.
La chiesa venne consacrata dall’allora arciprete del tempo Don Francesco Carafa, e nuovamente come per magia il culto della santa riprende nuovamente il via, solo che però questa volta non si è più arrestato, anzi, è accresciuto sempre di più, fino alla solenne dichiarazione della Santa concittadina a Compatrona della città.
L’elezione a Compatrona della Santa si fa risalire in tempi recenti.
Avvenne nel 1807, quando in città impervessava una furiosa epidemia di colera.
Soltanto le preghiere e l’aiuto della Santa riuscì a fermare il morbo che decimo 2/4 della popolazione.
In questa occasione e per ringraziamento venne donata una statua come ex voto riproducente la santa venerata nel convento delle clarisse e poi per motivi sconosciuti trasferita nella parrocchia Santuario della Madonna della Consolazione.
Purtroppo le reliquie della Santa non sono state mai ritrovate, anche se negli anni passati sino agli anni 80 vennero effettuati degli scavi per cercare e reliquie ma queste si chiusero senza nessun plauso positivo, ma nonostante ciò i termitani rendono omaggio alla Santa sempre più partecipi e devoti verso questa concittadina.
La festa
La festa si svolge la prima domenica di settembre, ma in realtà incomincia il sabato alle ore 21:00
In questo orario tutti i fedeli si riuniscono in un punto chiamato cozzo Patara, e da qui accompagnati dall’arciprete, si recano in pellegrinaggio verso la chiesa della Santa.
A conclusione viene cantato l’inno di Santa Marina e a seguire la benedizione eucaristica.
La domenica è il giorno per eccellenza, è la solennità dei Santi Marina e Paolino.
Questi due santi in questo giorno diventano il fulcro delle preghiere di devoti ma in particolare dei giardinieri e contadini.
Al primo pomeriggio la chiesetta è gremita di fedeli che per devozione compiono il viaggio partendo anche dal centro abitato distante 5 Km , arrivando a piedi scalzi fin sotto il fercolo dei Santi.
All’uscita dei simulacri essi vengono dapprima sistemati l’uno accanto all’altro, poi ad aprire la processione sarà Santa Marina seguita da San Paolino accompagnato dalla banda e dal popolo.
Qui le statue dalla chiesetta vengono portate allo spianale per la celebrazione della Santa Messa.
Finita la messa la processione riprende per le campagne della contrada.
Il primo posto ad esser visitato dalla Santa è il posticcio e l’antico sito dove ella visse la sua vita terrena, dopodichè, ripassando accanto alla chiesetta, la Santa scende verso cozzo Patara.
Qui l’animo dei presenti si riempie di gioia e commozione quando arrivati al cozzo i due simulacri vengono rivolti verso la città di Termini Imerese.
A un tratto il silenzio oltrepassato dalla commozione viene interrotto da assordanti colpi a cannone che sparati annunciano due eventi: il primo è che Santa Marina sta benedicendo Termini e il secondo è che San Paolino sta benedicendo le campagne e le terre della Piana di San Leonardo
Infatti finiti i botti il sacerdote impartisce tre benedizioni:
1 Benedice la città mettendola sotto la custodia e la protezione di Santa Marina.
2 Benedice le terre e le campagne della piana di San Leonardo perchè con l’intercessione di San Paolino la terra dia buon frutto.
3 Infine benedice i presenti perchè con l’aiuto e l’esempio dei due santi possano arrivare tutti verso Gesù Cristo.
La processione riprende verso la chiesa, e arrivati sul sagrato la benedizione eucaristica concluderà la splendida giornata passata insieme ai santi amati dai termitani.
La serata continua fino a notte fonda con continui pellegrinaggi da tante persone che vengono anche dai paesi, con la reposizione dei simulacri nelle rispettive cappelle, pronti per la prossima edizione della festa.
Finito anche questo momento, ne rimane un ultimo da compiere: i fuochi d’artificio che illuminano il cielo colorandolo di gioiosi colori.
Testo a cura del nostro collaboratore Gaetano Spicuzza
Galleria Fotografica
Foto a cura del nostro collaboratore Gaetano Spicuzza