Cristo Morto e l’Addolorata – Zafferana Etnea (CT)
Data della Festa:
Venerdì Santo
Le funzioni del Venerdì Santo si perpetuano ormai da secoli a Zafferana Etnea, senza aver perso quel sapore di antica devozione popolare caratteristica dei piccoli centri etnei, e con grande concorso di popolo.
Dopo la Messa vespertina delle 18.00 i “Signori della Commissione”, rigorosamente vestiti in abito scuro in segno di lutto, hanno proceduto alla tradizionale “Scisa ‘a Cruci”, drammatizzazione della deposizione di Cristo. La statua del SS. Crocifisso, a grandezza naturale, dopo la rimozione dei chiodi, avvolto al di sotto delle braccia da un lenzuolo bianco, viene pian piano calato dall’altare maggiore, insieme alle statue dell’Addolorata, di S. Giovanni Apostolo e alla Croce stessa.
Il Cristo Morto viene così riposto nella preziosa urna funeraria (detta “ ‘u catalettu”), una lettiga barocca in legno dorato, con copertura in rete metallica finemente intrecciata e ricami in oro, adornata tutt’intorno, come da secolare tradizione, con profumati fiori di camelie. Ai piedi del Cristo una croce d’argento contiene una reliquia della Santa Croce.
Le statue dell’Addolorata e dell’Apostolo vengono dotate di traverse e portati a spalla dai volontari della Protezione Civile e della Confraternita di Misericordia.
Escono così dalla Chiesa Madre, in ordine: la Croce col lenzuolo bianco, l’urna del Cristo Morto, l’Addolorata e infine S. Giovanni Battista; segue il popolo devoto.
All’uscita dalla chiesa, l’urna del Cristo viene coperta da un preziosissimo baldacchino in seta bianca con ricami in oro. La processione funebre ha così inizio, tra il suono delle marce funebri interpretate dal Corpo Bandistico, e l’accensione di alcune fiaccole, che concorrono a creare un’atmosfera solenne, e al tempo stesso luttuosa.
La processione si snoda, per ben due ore, per le vie del paese, tra preghiere, canti e marce funebri, attraversando le due vie principali (Roma e Garibaldi) e arrivando fino all’altarino di S. Vito, a confine tra i quartieri di Ballo, Algerazzi e Petrulli, in direzione Milo.
Anche il rientro (ore 22.00 circa) avviene al suono della banda e una splendida fiaccolata sulla gradinata della chiesa chiude il corteo funebre.
I tre simulacri vengono esposti all’interno della chiesa alla venerazione dei fedeli.
Testo a cura del nostro collaboratore Daniele Pennisi
Galleria Fotografica
Foto a cura del nostro collaboratore Daniele Pennisi